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lunedì 8 novembre 2010

Il gatto che ha afferrato il topolino

Il gatto che ha afferrato il topolino, non sembra che lo voglia uccidere sulle prime.  Sembra che voglia giocare con lui e rendergli la vita più interessante mettendolo in difesa. Ogni tanto arriva un piccolo morso o una strattonata che servono ad aumentare i tentativi di difesa, visto che appare sempre più chiaramente che il gioco non è poi un gioco innocente e incruento.
Poi il gioco si fa  duro , ma più va avanti e più diventa appagante (per il gatto). E alla fine arriva il momento del pasto e tutto finisce lì.

Dalla convention umbra sono arrivati segnali di grande rispetto per il Presidente Berlusconi. Riconoscimenti per quanto è stato fatto all’inizio della legislatura: Il problema  dell’immondizia di Napoli, risolto molto velocemente, i provvedimenti per il dopo terremoto dell’Aquila,  molto veloci ed efficaci, gli sforzi meritori nella lotta contro la mafia e la bontà conclamata del pacchetto sicurezza di Maroni elogiato per le sue qualità di ottimo ministro.
Poi è arrivato lo stallo e, dopo un periodo di tempo in cui Fini cercava di correggere il tiro del PDL di cui faceva parte, l’indice alzato di Fini ha assunto il significato del pollice verso. FLI va oltre.
Nel frattempo Fini propone al Presidente  del Consiglio un atto di coraggio: andare dal Capo dello Stato a rassegnare le dimissioni e rifare un governo che include l’UDC con un rimpasto ministeriale e una nuova agenda politica. Considerazioni conseguenti:
Questo consentirebbe al PDL di darsi una rinfrescata e di affrontare i problemi del paese concludendo la legislatura.
Consentirebbe a Berlusconi di diventare Presidente della Repubblica dopo Giorgio Napolitano e a Fini di diventare Capo del Governo.
Tutto  questo non mi entusiasma, mi sa tanto  di unipolarismo con il PDL sempre in testa e l’opposizione ridotta al lumicino. Non c’è democrazia se non c’è opposizione quindi il mio sogno (pare che oggi sia di moda avere un sogno) è che vi sia un polo alla maggioranza che governa e un polo  all’opposizione che avendo tutte le qualità per alternarsi al governo, riesce a migliorare i disegni di legge in fase di approvazione onde evitare poi di annullarli nel caso si alternino alla maggioranza e, cosa molto importante, vigilano sull’operato della maggioranza individuando per tempo irregolarità  e soprusi. Il compito che si prefigge l’opposizione quindi non dovrebbe essere quello abbattere un contendente, ma  combattere per un’alternativa che è un diverso progetto altrettanto valido per governare e che comunque va conosciuto dagli elettori perché possano alle successive tornate elettorali possano fare una scelta. Insomma la democrazia dovrebbe svolgersi attorno a un bipolarismo che nessuno vuole abbattere perché la maggioranza comprende bene che l’opposizione è assolutamente indispensabile per un buon Governo.

Naturalmente Berlusconi ha già detto di no alla proposta di Fini, perché il suo “sogno” è risolvere tutto con nuove elezioni e approfittare del fatto che per tutti i fatti accaduti il suo consenso invece di diminuire è aumentato del 7% (v. ” In onda” di sabato), così come già avevamo previsto. Poiché l’unica possibilità di andare a elezioni anticipate passa per Fini, in quanto il premier non se ne vuole addossare la responsabilità, Fini ci gioca e va avanti col giochetto del gatto col topo.
E’ certo che allo stato ultimo delle cose solo Fini poteva mettere in crisi questo governo, la storia futura ci mostrerà se questo è stato favorevole o sfavorevole per il Paese.
Oggi non si sa più qual è la maggioranza e l’opposizione è sfilacciata e non si sa dove cercarla. Siamo immaturi politicamente e non sappiamo far altro che dividerci sulle piccole cose, senza capire quali sono le grandi cose cui dovremmo tenerci aggrappati. Fra queste grandi cose primeggiano la Costituzione della Repubblica Italiana e il suo garante istituzionale Giorgio Napolitano.

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