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mercoledì 9 gennaio 2013

Un ritorno burrascoso


Buongiorno a tutti, e ben ritrovati. Un paio di mesi in Myanmar , ma anche un paio d’anni dopo il ritorno per riorganizzare la mia vita, dopo che sono qua con la mia compagna birmana e i suoi due figli che dovrebbero diventare figli della nuova Italia.
Ci credo ancora a questa nuova Italia, nonostante il decorso sia molto lento e difficile. Quanto abbiamo parlato su questo blog delle telenovele berlusconiane , il bunga bunga , le olgettine, le feste di Arcore, ma siamo stati ingannati!
La nostra attenzione era focalizzata su queste cose, piuttosto che sulla crisi economica crescente che stava per divorare irrimediabilmente la nostra economia.
Se ne accorse il Berlusconi, che piuttosto che rischiare la perdita del suo impero economico con la nave Italia che stava per andare a fondo, mollava tutto sperando che un governo di tecnici rimediasse a tutti gli errori fatti nel passato nel giro di un anno, prima delle elezioni.
Potevamo giustamente aspettarci che Berlusconi decidesse di ritirarsi dall’agone politico e che Monti dopo aver assolto nel migliore possibile dei modi il suo ruolo di chirurgo, si facesse da parte lasciando lo spazio a Bersani per un’ alternanza quasi sicura.
E invece no. Ma che avrà quest’Italia per attirare così tanto la voglia di governarla?
Monti corre per essere il primo e dar luogo a un Monti bis, questa volta politico, Berlusconi randella Monti facendolo passare per un guastatore, nel frattempo illude se stesso e gli altri di poter ricostituire la maggioranza del 2008, a costo di rimescolarsi con la lega, a costo di accontentarsi del dicastero dell’economia, che dice essere più importante anche del ruolo di Presidente.
Eh si, quel ruolo era importante per le leggi ad personam, acqua passata ormai, le “giudichesse femministe comuniste” gli possono dare fastidio solo su un piano privato tipo 200000 euro al giorno
come assegno di divorzio per la ex moglie Veronica Lario. (Veramente si era parlato di 3 milioni al mese. Ma!).  E i movimenti? Emergono come funghi d’autunno in un rimescolamento continuo.
E quindi? Ormai sul PDL c’è poco da dire, non è un partito che possa promettere una crescita per l’Italia, lo abbiamo visto, si spera che gli elettori non si lascino più ingannare dalle bugie sostenute con incredibile faccia tosta… Ma ci ritorneremo.

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