Qualcuno mi ha chiesto: ma insomma secondo te per chi dovrei
votare?
Infatti ci troviamo davanti a una massa di partiti che
piuttosto che cercare la via migliore per fare gli interessi dell’Italia, cercano
la via migliore per sistemare i protetti sulle poltrone del potere.
Una risposta sarebbe
di lasciar perdere i partiti e magari anche il voto elettorale, ma
questa risposta viscerale e rabbiosa va evitata nel modo più assoluto perche è
contro i nostri interessi, di qualunque
natura siano questi interessi. Tutto ciò che danneggia l’Italia in generale,
danneggia noi stessi, lo abbiamo visto in varie fasi della vita politica
italiana. Quei pochi che possono essere
avvantaggiati dal disordine non sono certo nella legalità, ad esempio gente che
ride per un terremoto pregustando i lauti guadagni che ne deriveranno incuranti
di quelli che già stanno morendo sotto i crolli.
I partiti devono essere più democratici per assolvere i loro
compiti previsti dalla Costituzione. Ogni partito nel quale non c’è democrazia
potrebbe assimilarsi a partito che tende alla ricostituzione del disciolto partito fascista. L’affermazione
può apparire forte ma in realtà la
mancanza di democrazia del fascismo partiva dalla mancanza di democrazia all'interno del partito e naturalmente dalla determinazione di non accettare altri partiti. I giovani
dovrebbero procedere alla invasione dei vari partiti e a generare movimenti
decisionali democratici all'interno di essi confrontando posizioni ideologiche
vere e non di comodo.
E’ ridicolo ad esempio entrare nel PDL accettando l’assioma
di combattere il comunismo, che non c’è più nemmeno in Cina, nonostante le loro
etichette di comodo.
E’ ridicolo ad esempio entrare nel PD con il principio di
combattere il berlusconismo che neanche l’ultimo Berlusconi, il non più
aspirante Presidente del Consiglio è disposto a sostenere.
E’ ridicolo ad esempio entrare in qualunque partito che
promette basta tasse, senza demarcare il limite invalicabile fra imposizione
fiscale e servizi sociali che rappresenta
la vera differenza ideologica fra destra e sinistra (usando il vecchio
vocabolario).
Questi nuovi movimenti all'interno dei partiti dovrebbero
essere il punto di rinnovamento e di riesame di ogni gruppo politico. E allora?
Dovrebbe essere semplificata la possibilità dell’alternanza senza che un gruppo
di potere già insediato si possa inventare i mille cavilli per essere rinnovato
usque ad mortem del leader!
Il risultato dev'essere una prospettiva migliore per il
futuro e non qualcosa che getti fumo negli occhi agli elettori in vista delle
successive elezioni, bensì una politica lungimirante per costruire il futuro,
senza chiudere gli occhi sui cambiamenti inevitabili e continui che si
verificano negli altri paesi del globo.
Pretendere di ricostruire ciò che è già finito, fondato su
ideologie superate, è solo una perdita di tempo.
Un eventuale successione a un governo di centro-sinistra non
è un dare la vittoria al comunismo, come sostiene ancora qualcuno, ma prendersi
la responsabilità di introdurre più
democrazia e dare il tempo al centro destra di riconsiderare se stessa e di
prepararsi a una rimonta vera, positiva, non berlusconiana, non nostalgica di
ideologie passate, capace di migliorare ulteriormente le cose magari dopo che
saranno passati i prossimi cinque anni!
Dico questo considerando che destra e sinistra non significano
più berlusconismo e comunismo, bensì modi diversamente validi per migliorare l’economia
e il benessere degli italiani, dopo che si saranno sanate le ferite ancora
sanguinanti della dispersione dei posti di lavoro.
Il mio consiglio quindi è di andare a votare, magari
tapparsi il naso, ma votare per chi si percepisce il meno peggio nella
variegata girandola di simboli disponibili, e questo eviterà che un 20% degli
italiani decida tutto per tutti gli altri fra i quali noi!
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