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sabato 19 gennaio 2013

La più grande cavolata di Grillo!




Eliminare i sindacati. Come gli viene in mente? Sarebbe come eliminare le palafitte da una capanna che sta sul pelo dell’acqua, dove le palafitte sono quella dialettica di cui i sindacati sono parte integrante. 
Tutto è migliorabile, ciò che è inutile va soppresso, ma i sindacati devono solo riacquistare credibilità, eliminando le contrapposizioni e unificandosi nelle lotte che le sono appropriate: quelle a favore dei lavoratori. Un sindacato super partes non avrebbe senso perché i sindacati devono essere di parte e non di sostegno delle forze avversarie.
Detto  questo dobbiamo fare i  conti con una realtà molto cambiata nel tempo, di cui i sindacati dovrebbero prendere atto.
La situazione che ha la miglior leggibilità è quella classica , dove c’è un capitalismo fiorente, utili crescenti, pil in aumento e vantaggi per i lavoratori al di sotto di quelle che dovrebbero essere le aspettative legittime da parte di questi. 
E’ noto che in questi casi un‘arma in mano ai lavoratori è lo sciopero, forti del fatto che l’impresa ha bisogno di loro e che non potendo fare a meno del  fattore di produzione che è il lavoro deve scendere a patti.
E’ noto che i lavoratori per avere una forza contrattuale devono essere rappresentati da un organismo elettivo forte, capace di contrapporsi agli organi direttivi dell’impresa e di dialogare con essa.
Questa era la situazione ideale del '68, ad esempio, dalla quale scaturì quel gioiello che è lo Statuto dei lavoratori, e che comunque non può essere un modello statico perché le dinamiche del mondo del lavoro lo renderebbero anacronistico, e che  quindi ha bisogno di essere rivisitato annualmente per un adeguamento alle nuove situazioni. 
Lo scopo finale è sempre lo stesso : adeguarsi alle esigenze dei lavoratori tenendo conto delle nuove variabili poste dall'economia non solo italiana, ma internazionale, e  conformando i principi ai mutamenti del mercato e alla nuova ottica per gli interessi attuali e futuri dei lavoratori, conservazione del posto di lavoro e retribuzione adeguata, nonché garanzie per la salute che non deve essere compromessa per gli interessi degli imprenditori.
Gli attuali sindacati sono in grado di fare questo salto di qualità e adeguarsi alle nuove esigenze dei lavoratori o sono arroccati su vecchie posizioni che non hanno più rilevanza e che quindi li allontanano dai lavoratori stessi?
Credo ci sia bisogno di più ascolto e di un maggior rinnovamento senza credere che il cambiamento consista in una maggior morbidezza nelle contrattazioni, e non la miglior focalizzazione su quelli che sono gli interessi attuali dei lavoratori in una società che è profondamente cambiata non solo a livello nazionale , ma anche a livello internazionale.
Vigilare sull'inquinamento è importante come adeguare gli stipendi al costo della vita. Adeguare lo stipendio al costo della vita può diventare secondario rispetto alla conservazione del posto di lavoro e non solo,  oggi anche i disoccupati che sono lavoratori mancati hanno peso nella voce dei sindacati. Io poi uso il plurale per la voce sindacato, seguendo un abitudine che ci siamo data a considerare che i sindacati siano più di uno ma, secondo me, una sola dovrebbe essere la rappresentanza, la molteplicità dipende dal fatto che non si sa più bene quali siano i compiti dei sindacati e c’è discussione su questo fra di loro…
Alcuni cambiamenti:
Lo sciopero non è più un’arma efficace nella lotta sindacale. La forza lavoro non è più circoscritta e non soltanto c’è esuberanza di potenziali lavoratori disposti a lavorare anche in nero pur di  lavorare, ma la nuova arma in mano agli imprenditori è la delocalizzazione con la quale si trasferiscono altrove le macchine e i lavoratori possono solo piangere e rimpiangere il passato. In quell'altrove ci sono uomini e donne disposti a lavorare per la sussistenza, che a loro manca e che quindi è un bene grande. Tutti i diritti cadono nel nulla davanti al diritto di alimentarsi. Questa però è l’anticamera della schiavitù. E comunque dovrebbe essere  una situazione del tutto transitoria. Lo vediamo in Cina dove dopo qualche tempo di lavoro per sussistere, iniziano le esigenze di migliorare le condizioni di lavoro, e mi pare che comincia ad esserci qualche sciopero. E allora? vogliamo abolire i sindacati? Bella comodità per pochi papaveri! Come si concilia questo con la necessità di una rappresentanza dei lavoratori che dia loro voce? O dovremmo silenziare la parte umanamente più rilevante delle nazioni?
Vorrei sentir parlare di costruzione e non di inopinate distruzioni!







1 commento:

  1. Ciao Emilio,
    sono perfettamente in linea con quello che hai scritto in maniera molto chiara e concisa in questo articolo sulla "cavolata" di Grillo!!!!
    Così, se aboliamo pure i sindacati, ci ritroveremo ben presto davvero "schiavizzati".
    Grazie di essere tornato ad interessarti della nostra povera patria!

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