Eliminare i sindacati. Come gli viene in mente? Sarebbe come
eliminare le palafitte da una capanna che sta sul pelo dell’acqua, dove le
palafitte sono quella dialettica di cui i sindacati sono parte integrante.
Tutto è migliorabile, ciò che è inutile va soppresso, ma i sindacati devono
solo riacquistare credibilità, eliminando le contrapposizioni e unificandosi
nelle lotte che le sono appropriate: quelle a favore dei lavoratori. Un sindacato
super partes non avrebbe senso perché i sindacati devono essere di parte e non
di sostegno delle forze avversarie.
Detto questo dobbiamo
fare i conti con una realtà molto
cambiata nel tempo, di cui i sindacati dovrebbero prendere atto.
La situazione che ha la miglior leggibilità è quella
classica , dove c’è un capitalismo fiorente, utili crescenti, pil in aumento e vantaggi per i
lavoratori al di sotto di quelle che dovrebbero essere le aspettative legittime
da parte di questi.
E’ noto che in questi casi un‘arma in mano ai lavoratori è lo sciopero, forti del fatto che l’impresa ha bisogno di loro e che
non potendo fare a meno del fattore di
produzione che è il lavoro deve scendere a patti.
E’ noto che i lavoratori per avere una forza contrattuale
devono essere rappresentati da un organismo elettivo forte, capace di
contrapporsi agli organi direttivi dell’impresa e di dialogare con essa.
Questa era la situazione ideale del '68, ad esempio, dalla
quale scaturì quel gioiello che è lo Statuto dei lavoratori, e che comunque non
può essere un modello statico perché le dinamiche del mondo del lavoro lo
renderebbero anacronistico, e che quindi
ha bisogno di essere rivisitato annualmente per un adeguamento alle nuove
situazioni.
Lo scopo finale è sempre lo stesso : adeguarsi alle esigenze dei lavoratori
tenendo conto delle nuove variabili poste dall'economia non solo italiana, ma
internazionale, e conformando i principi
ai mutamenti del mercato e alla nuova ottica per gli interessi attuali e futuri
dei lavoratori, conservazione del posto di lavoro e retribuzione adeguata,
nonché garanzie per la salute che non deve essere compromessa per gli interessi
degli imprenditori.
Gli attuali sindacati sono in grado di fare questo salto di
qualità e adeguarsi alle nuove esigenze dei lavoratori o sono arroccati su
vecchie posizioni che non hanno più rilevanza e che quindi li allontanano dai
lavoratori stessi?
Credo ci sia bisogno di più ascolto e di un maggior
rinnovamento senza credere che il cambiamento consista in una maggior
morbidezza nelle contrattazioni, e non la miglior focalizzazione su quelli che
sono gli interessi attuali dei lavoratori in una società che è profondamente
cambiata non solo a livello nazionale , ma anche a livello internazionale.
Vigilare sull'inquinamento è importante come adeguare gli
stipendi al costo della vita. Adeguare lo stipendio al costo della vita può
diventare secondario rispetto alla conservazione del posto di lavoro e non
solo, oggi anche i disoccupati che sono
lavoratori mancati hanno peso nella voce dei sindacati. Io poi uso il plurale
per la voce sindacato, seguendo un abitudine che ci siamo data a considerare
che i sindacati siano più di uno ma, secondo me, una sola dovrebbe essere la rappresentanza,
la molteplicità dipende dal fatto che non si sa più bene quali siano i compiti
dei sindacati e c’è discussione su questo fra di loro…
Alcuni cambiamenti:
Lo sciopero non è più un’arma efficace nella lotta sindacale.
La forza lavoro non è più circoscritta e non soltanto c’è esuberanza di potenziali
lavoratori disposti a lavorare anche in nero pur di lavorare, ma la nuova arma in mano agli
imprenditori è la delocalizzazione con la quale si trasferiscono altrove le
macchine e i lavoratori possono solo piangere e rimpiangere il passato. In quell'altrove ci sono uomini e donne disposti a lavorare per la sussistenza,
che a loro manca e che quindi è un bene grande. Tutti i diritti cadono nel
nulla davanti al diritto di alimentarsi. Questa però è l’anticamera della
schiavitù. E comunque dovrebbe essere una situazione del tutto
transitoria. Lo vediamo in Cina dove dopo qualche tempo di lavoro per
sussistere, iniziano le esigenze di migliorare le condizioni di lavoro, e mi
pare che comincia ad esserci qualche sciopero. E allora? vogliamo abolire i
sindacati? Bella comodità per pochi papaveri! Come si concilia questo con la
necessità di una rappresentanza dei lavoratori che dia loro voce? O dovremmo
silenziare la parte umanamente più rilevante delle nazioni?
Vorrei sentir parlare di costruzione e non di inopinate
distruzioni!
Ciao Emilio,
RispondiEliminasono perfettamente in linea con quello che hai scritto in maniera molto chiara e concisa in questo articolo sulla "cavolata" di Grillo!!!!
Così, se aboliamo pure i sindacati, ci ritroveremo ben presto davvero "schiavizzati".
Grazie di essere tornato ad interessarti della nostra povera patria!