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giovedì 10 gennaio 2013

Una girandola impazzita


Siamo nel breve periodo elettorale, il tempo in cui meglio di qualunque altro si esplicita la nostra possibilità di esprimerci come popolo sovrano e decidere da chi e come vogliamo essere governati. Qualcuno che ci ispiri più fiducia sia quando preleva le tasse , sia quando le spende, che dovrebbe avere la diligenza del buon padre di famiglia.
Quindi se è vero che siamo elettori è vero anche che questo è il nostro tempo, in cui finalmente, dopo cinque anni, contiamo qualcosa. Poi non ci resterà che subire le conseguenze delle scelte fatte, giuste o sbagliate che siano. Il presupposto di questa scelta importante sarebbe capire bene quello che sta succedendo e non essere catapultati in una cabina elettorale con gli occhi chiusi, che si aprono al momento di vedere tanti quadretti con tanti simboli e con una matita in mano che geme: fai presto , fai presto! 
Insomma chi ci capisce niente sui giochi del porcellum, le coalizioni non annunciate, i premi di maggioranza che porteranno le scelte di un 20 per cento effettivo degli elettori  a una indiscutibile maggioranza che deciderà per tutti. Ai tempi in cui sinistra significava comunismo e destra significava anticomunismo, la DC sentiva il bisogno di un premio di maggioranza che rendesse governabile il paese, che diversamente aveva delle legislature lampo che cambiavano a ogni solstizio. In una di quelle circostanze il PCI tacciò come legge truffa questo tentativo, in quanto limitava il potere degli elettori, e faceva abbassare la voce delle sinistre un po’ artificialmente.
E oggi ? Diciamocelo: oggi la legge truffa è il porcellum che oltre che instaurare un parlamento di non eletti dal popolo che vota, crea una tal incomprensibilità dei giochi politici che la libertà di voto viene vanificata dalla confusione per cui il PDL gioca ancora la carta anticomunista che oggi non è altro che un fantasma del passato, il PD si gioca come unico partito democratico, e Monti si esibisce come l’innovatore di tutto il casino in cui ci ha costretto il passato governo.
La scelta non è facile per un elettorato confuso e con le orecchie frastornate dai proclami di un certo SB che non dovrebbe contare più niente e continua ad assordarci con i mezzi radiotelevisivi.
Insomma quello che dovrebbe essere il nostro tempo, il breve periodo di preparazione all’election day, è  il tempo di quelli che si devono arrabattare per la poltrona.  Si è vero, qualcuno dice che fa tutto per l’Italia, dice, però…

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