Siamo nel breve periodo elettorale, il tempo in cui meglio
di qualunque altro si esplicita la nostra possibilità di esprimerci come popolo
sovrano e decidere da chi e come vogliamo essere governati. Qualcuno che ci ispiri
più fiducia sia quando preleva le tasse , sia quando le spende, che dovrebbe avere
la diligenza del buon padre di famiglia.
Quindi se è vero che siamo elettori è vero anche che questo
è il nostro tempo, in cui finalmente, dopo cinque anni, contiamo qualcosa. Poi non
ci resterà che subire le conseguenze delle scelte fatte, giuste o sbagliate che
siano. Il presupposto di questa scelta importante sarebbe capire bene quello
che sta succedendo e non essere catapultati in una cabina elettorale con gli
occhi chiusi, che si aprono al momento di vedere tanti quadretti con tanti simboli
e con una matita in mano che geme: fai presto , fai presto!
Insomma chi ci
capisce niente sui giochi del porcellum, le coalizioni non annunciate, i premi
di maggioranza che porteranno le scelte di un 20 per cento effettivo degli
elettori a una indiscutibile maggioranza
che deciderà per tutti. Ai tempi in cui sinistra significava comunismo e destra
significava anticomunismo, la DC
sentiva il bisogno di un premio di maggioranza che rendesse governabile il
paese, che diversamente aveva delle legislature lampo che cambiavano a ogni
solstizio. In una di quelle circostanze il PCI tacciò come legge truffa questo
tentativo, in quanto limitava il potere degli elettori, e faceva abbassare la
voce delle sinistre un po’ artificialmente.
E oggi ? Diciamocelo: oggi la legge truffa è il porcellum
che oltre che instaurare un parlamento di non eletti dal popolo che vota, crea
una tal incomprensibilità dei giochi politici che la libertà di voto viene
vanificata dalla confusione per cui il PDL gioca ancora la carta anticomunista
che oggi non è altro che un fantasma del passato, il PD si gioca come unico partito
democratico, e Monti si esibisce come l’innovatore di tutto il casino in cui ci
ha costretto il passato governo.
La scelta non è facile per un elettorato confuso e con le
orecchie frastornate dai proclami di un certo SB che non dovrebbe contare più
niente e continua ad assordarci con i mezzi radiotelevisivi.
Insomma quello che dovrebbe essere il nostro tempo, il breve
periodo di preparazione all’election day, è il tempo di quelli che si devono arrabattare
per la poltrona. Si è vero, qualcuno
dice che fa tutto per l’Italia, dice, però…
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