L’altra sera c’è stato l’attesissimo match Santoro/Berlusconi,
tutto ben preparato fin nei minimi particolari, vittima designata Marco
Travaglio, vittime inconsapevoli i numerosi elettori indecisi che con un po’ di
zuppa riscaldata potrebbero diventare decisi.
Oggi molti organi di informazione parlano della rimonta del
cavaliere, tutti ubriacati dalle sue parole, molto scontate per la verità, ad
ogni domanda sapevo già cosa avrebbe risposto, ho imparato a riconoscere le sue
bugie, dopo che in tanti anni le ha ripetute così tante volte.
Quindi è inutile
tornare sul bunga bunga, i dubbi di collisione con la mafia, il conflitto d’interessi
ecc, stiamo agli ultimi fatti.
Dopo che ha dichiarato di ritirarsi e di lasciare campo
libero ad Alfano e agli altri del PDL, è
iniziato un percorso di disgregazione all’interno di quel partito, forse
cambiare il nome, forse dividersi. Con la lega si, con la lega no, molte
incertezze e contrasti interni.
Mancava lui , il punto di riferimento unico collante,
mancando in senso assoluto le idee capaci di offrire un legame appunto ideale a
quello che nacque come movimento di Forza Italia.
Ha iniziato questa legislatura distogliendo l’opinione
pubblica dalla realizzazione delle sue promesse e scagliando continuamente
strali sui magistrati comunisti che secondo lui
lo prendevano di mira, enormi perdite di tempo sprecato a trovare il
modo di essere non perseguibile nella funzione di Presidente del Consiglio.
Intanto la crisi avanzava e lui non voleva vederla. Bersani era visto come un
uccello del cattivo augurio, perché si sforzava di dimostrare che servivano
provvedimenti urgenti per arginare la crisi.
Dall’altra parte si rispondeva con
le discussioni se era vero o falso che ci fossero i festini ad Arcore, cosa che
non aveva il benché minimo interesse pratico per noi e per quelli di noi che lo
avevano votato.
E allora? Quando le azioni Mediaset cominciarono a scendere
e si profilavano perdite importanti nel regno economico di sua Grazia l’unica possibilità
era fare il famoso passo indietro e trovare un futuro capro espiatorio mollando
tutto nelle sue mani. Così c’è stato Monti, per un anno, a salvare il salvabile,
nel silenzio attonito dei partiti.
E adesso? Gli esponenti del PDL credono
ancora nelle capacità miracolistiche del loro capo, che potrebbe far loro
conservare le poltrone così morbide e comode con tanta gratitudine ricoperte in
questi ultimi anni. Per loro il sogno è continuare ad avere un “papi” che
conserva il benessere a quelli che come sudditi son pronti a seguirlo ovunque. Quella
per loro è l’Italia, loro stessi!
Comunque a me pare che Berlusconi ha chiuso. Nonostante il
rumore che sta creando e gli ostacoli che sta ponendo per una sana alternanza, che sicuramente è voluta dagli italiani, si regge su un numero di seguaci che
hanno come fine il benessere personale piuttosto che una vera ripresa dell’Italia
e che comunque sono slegati e confusi. Non abbiamo più davanti il Berlusconi
rassicurante del 94, ma un animale che pur essendo capace di difendersi fino
all’ultimo , è ormai senza mordente e senza seguito. Ammesso che Berlusconi
riuscisse a ricostituire un suo esercito, basterebbe che per un motivo
qualsiasi uscisse di scena per lasciare il nulla e una diffusa confusione e
discordia fra i suoi.
Alla fine della trasmissione Servizio Pubblico in fuori onda
, mentre stava uscendo , si sentivano le sue parole:” ragazzi, non lasciatevi
infinocchiare da questi…”.
A proposito, non lasciamoci infinocchiare da lui! Le sue
capacità di rimettere in piedi l’Italia le cui condizioni critiche sono state
aggravate dalla sua incapacità di governare, sono pressoché ZERO. Si è
dimostrato bravissimo a fare i suoi interessi e a gettare un gran fumo negli
occhi del nostro popolo.
Monti, indipendentemente da qualsiasi valutazione
della sua politica, ci ha dimostrato che Berlusconi non è unico. A destra e a
sinistra ci sono tante persone che possono fare molto meglio di lui, quindi
anche quella falsa idea che comunque lui è l’unico che può governare l’Italia
possiamo buttarla nel vater, e ricordiamoci di tirare lo sciacquone!
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