DUELLO SU FACEBOOK: GRILLO VUOLE TOGLIERE IL VOTO AI SESSANTENNI, PANNELLA NON CI STA
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Pannella 81 anni, Beppe Grillo 62 si sono incontrati su e Pannella ha risposto ad una delle provocazioni di Grillo quella di privare dei diritti civili gli ultra sessantenni, in particolare la proposta demenziale è quella di togliere il diritto di voto. Pannella ovviamente non ci sta e con pazienza spiega al "monologante" Grillo il perchè tutto avviene su Facebook ed ecco il carteggio originale e completo. ELEZIONI: GRILLO, DOPO I 60 ANNI NON SI VOTI PIU' -Per Beppe Grillo dopo i 60 anni non si dovrebbe piu' votare. A Trieste, prima di uno spettacolo, il comico genovese e'tornato a parlare di politica per lanciare quello che lui stessoha definito il voto a punti'. Tra i 15 e i 60 anni - ha dettoprovocatoriamente Grillo - il voto sia normale, dai 60 anni inpoi non si voti piu'. Grillo ha precisato che il suo non e' un attacco agli anzianima - ha sottolineato - e' importante che non siano i vecchi a fare le scelte. |
Quanto sopra da : http://www.clandestinoweb.com/number-news/12964-duello-su-facebook-grillo-vuole-togliere-il-voto-ai-sessantenni-pennella-non-c.html
C’è bisogno di idee nuove, costruttive e che allarghino la piattaforma democratica.
C’è bisogno di energie forti che spesso vengono dagli ultrasessantenni e vorrei vedere uno studio sull’età di chi si astiene dal voto. Cominciare a isolare alcune classi, isolandole dal controllo della cosa pubblica sarebbe un micidiale inizio per trasformare la democrazia in dittatura di pochi. Infatti piano piano si potrebbe chiedere l’esclusione dei malati terminali, di alcune categorie di disabili, delle casalinghe, di preti e suore o di chi non partecipa al ciclo produttivo e quindi è fuori del pil.
Questa insoddisfazione della democrazia è dovuta al fatto che ce l’hanno annacquata come potrebbe avvenire per un buon vino che è stato allungato e reso insapore. E’ dovuta al fatto che la gente non si riconosceva nei partiti e nelle beghe politiche e il voto per molti era un’azione casuale non vissuta come un interesse importante per la propria persona e per la propria famiglia. Da qualche tempo grazie ai talk show e ai dibattiti politici spettacolo, è tornato un certo interesse alle vicende governative, grazie anche al nostro premier che ha saputo inserire la sua faccia in tutte le più importanti espressioni pro e contro di lui. La propaganda dei progetti politici non c’è più, c’è la pubblicità delle facce e la gente sta vivendo qualcosa che non è democrazia, è “Carosello”.
Però molti credono che questa sia la democrazia e sono stufi.
Si dovrebbe capire una cosa: Lo Stato, per non essere un semplice apparato di sicurezza militare, deve provvedere al benessere dei suoi cittadini. Per far questo ha bisogno di mezzi finanziari che vengono dalle tasche dei contribuenti (dovrebbero essere tutti quelli in grado di produrre reddito!).
Poiché fin dal tempo degli antichi romani c’era il brutto vizio di approfittare del danaro pubblico, da parte di chi è preposto alla sua gestione, i cittadini che fanno parte dello stato democratico hanno il diritto/dovere di vigilare per accertarsi che tutto il denaro prelevato sia utilizzato per il bene pubblico. Lo strumento più elementare di questo controllo è il voto. (Per chi sente di volersi impegnare ce ne sono anche altri che già esistono o che si potrebbero inventare). E allora? Vogliamo togliere il voto a una parte di cittadini che Pannella fa notare trattarsi di 16 milioni di persone, solo perché hanno superato i 60 anni? Chi ha contribuito per 60 anni all’evoluzione di questo paese dovrebbe essere considerato ormai incapace di esercitare un controllo sulla cosa pubblica a partire dal voto? Che razza di cavolata è questa?
Invece di estendere il voto agli immigrati regolari che vivono in Italia lo vogliamo togliere agli italiani che non hanno più l’età? Spero che qualcuno si scusi…
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