Dopo tante discussioni e tanto esagitarsi sulla questione del lodo, il centro-destra per riproporlo in chiave costituzionale, il centro-sinistra per denunciarne l’illiceità, il centro-destra per farne accettare i contenuti ai finiani, il centro-sinistra per gridare contro una legge ad personam, il centro-destra per gridare l’esigenza nell’interesse della democrazia che il premier possa governare in pace, senza dover fare le corse in tribunale, il centro-sinistra per gridare l’urgenza che il premier se ne vada in una delle sue venti case, purché sparisca definitivamente dalla scena politica. Ebbene, è bastata una breve nota del Presidente della Repubblica per suscitare la seguente reazione del Presidente del Consiglio pubblicata dal Corriere della Sera: «Non cambia nulla con l'intervento del presidente della Repubblica - dice -. A questo punto io chiederò che quella legge costituzionale venga ritirata. Il lodo Alfano porta con sé un meccanismo farraginoso per l'approvazione e in questo modo serve soltanto a dare fiato alle polemiche strumentali dell'opposizione».
Questa reazione è troppo composta e tranquilla perché possa essere considerata normale. Il 14 dicembre è vicino e il nostro premier non è persona da mollare la presa con tanta facilità!
Quale sarà l’asso nella manica?
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