Con l’andar del tempo la Costituzione sta diventando più un testo di riferimento che non la madre di tutte le leggi.
Dico questo ripensando ad alcune cose che si vanno dicendo oggi giorno a proposito di quel che succederà nel caso il cerino prenda fuoco e il governo debba dare le dimissioni.
Alle elezioni subito, affermano i partiti di maggioranza. E l’onorevole Cicchito riafferma: non andare alle elezioni sarebbe un golpe dell’opposizione.
E’ sempre la malafede che predomina, non credo l’ignoranza. Il nome di Berlusconi vicino al simbolo del partito non è un plebiscito a favore di una persona. Non tutti coloro che hanno votato PDL volevano Berlusconi ma tant’è, uno che voleva votare centrodestra non poteva ripiegare sul PD! Per cui, se vogliamo fare le elezioni presidenziali, dobbiamo prima cambiare la Costituzione e non pasticciare le cose affermando degli usi costituzionali che vanno seguiti indipendentemente dalla Costituzione. E’ proprio quel che non si deve fare: usare leggi ordinarie, più o meno elettorali per applicare norme contrarie a quelle previste.
Per cui il vero golpe sarebbe che il governo desse le dimissioni e non desse la possibilità al Capo dello Stato di tentare un nuovo governo magari sempre di destra, dando l’incarico di formare il nuovo governo che so, alla Carfagna, perché la Carfagna può raccogliere i voti necessari alla fiducia. Ho fatto il nome a puro titolo di esempio naturalmente.
Un'altra cosa è che le cariche istituzionali dello Stato sono il Presidente della Repubblica, i Presidenti delle Camere e il Presidente della Corte Costituzionale. I Presidenti delle Camere durano in carica per tutta la durata del Parlamento.
Quello del Premier invece è un incarico costituzionale di Primo Ministro, primus inter pares e dura fin che dura il gabinetto. Finito il governo, finito l’incarico. Ecco perché poco tempo fa si voleva estendere ai ministri l’immunità.
Il Presidente del Consiglio non è un’alta carica dello stato, perché finisce con le dimissioni del governo e un lodo che lo protegga dai processi non ha senso, inoltre per proteggerlo questo lodo dovrebbe essere reiterabile. Infatti se fosse lui stesso a ricevere il nuovo incarico e a provvedere al rimpasto, non potrebbe andare avanti perché il lodo avrebbe già esaurito la sua efficacia.
Insomma questa legge per proteggere Berlusconi non ha né capo né coda e, di fatto, dovrebbe governare chi ha tutte le carte in regola per farlo. E Berlusconi le carte in regola le ha, dal momento che ha ricevuto l’incarico non dal popolo, ma dal Presidente della Repubblica che ne ha accettato la capacità di formare un nuovo governo basato sul consenso della maggioranza parlamentare.
Se viene meno la maggioranza per fatti nuovi sopravvenuti, bisogna tentare un nuovo governo ed è quello che dovrebbe fare il Capo dello Stato, prima di indire nuove elezioni.
Non è legittimo pretendere che il Capo dello Stato indica nuove elezioni soltanto perché così vuole il Capo del Governo dimissionario e non più sostenuto dalla maggioranza.
Non è legittimo pretendere, per fortuna senza alcun esito, che il Presidente della Camera dia le dimissioni, perché non fa più parte dello stesso schieramento politico.
Ed è già molto anomalo che siano state cambiate le regole e che i Presidenti delle Camere siano eletti secondo i desideri del Governo, invece di seguire le regole costituzionali che non stabiliscono la preferenza di una parte politica, ma la preferenza espressa dalla maggioranza parlamentare dei die terzi.
E’ non solo anomalo, ma molto grave che si vogliano considerare i PM nemici della Repubblica (“con questi PM non si può governare senza uno scudo” ha affermato recentemente il Premier), consapevoli che se fosse possibile mandare a casa tutti i PM e rinominare solo quelli favorevoli al presente governo il problema non gli cambierebbe se questi nuovi PM volessero continuare a svolgere onestamente la loro funzione.
Insomma quel che mi dà fastidio in tutto questo ambaradan è che nel fumo sollevato da mille insulse battaglie, incluse quelle sulle abitudini sessuali del Premier che non dovrebbero interessare nessuno, si perde di vista il fatto che si sta scrivendo una costituzione parallela scritta con la c minuscola che comporta l’elezione di un Premier, anziché di un partito, carta bianca al Premier per tutte le cariche repubblicane in cui è possibile interferire, Presidenti di Camera e Senato decisi dal governo e della stessa parte politica vincente, la Rai sotto il controllo del Governo, decisione di andare alle urne sottratta al Capo dello Stato, in nome della volontà popolare che era stata espressa alle precedenti elezioni. Questo è quanto balza agli occhi , ma sarebbe interessante capire di più, confrontando ogni decisione con i contenuti della Costituzione.
E quel che è peggio è che nessuno si accinge a cambiare la Costituzione secondo le regole dalla stessa indicate, a parte il lodo Alfano che sta seguendo quell’iter per motivi diversi dal rispetto della Costituzione. In quel caso la costituzione con la c minuscola aveva trovato un ostacolo nella Corte Costituzionale, e così si sta tentando di costruire una legge costituzionale che elude la Costituzione , dal momento che non si capisce come si possa fare una protezione speciale accomunando le figure del Capo dello Stato e del Governo, e quindi includendo una figura non istituzionale come il Primo ministro, ed escludendo le tre figure istituzionali che sono i presidenti delle Camere e della Corte Costituzionale.
E’ già aberrante una legge ordinaria ad personam, ma una legge costituzionale ad personam lo è ancora di più. Questa protezione delle funzioni può essere la ciliegina sulla torta, solo dopo che si sia dibattuto e deciso in funzione dell’esperienza della prima repubblica, quali devono essere le nuove funzioni di Presidente e come devono essere elette queste funzioni. Una volta riscritta la Costituzione nelle parti ritenute non adeguate al mutamento dei tempi, potremo approvare anche una nuova legge elettorale che soddisfi tutte le parti. Tutto questo naturalmente a prescindere da Silvio Berlusconi!
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