E ci risiamo con il caso Ruby.
Mi pareva strano che se ne fosse parlato così poco, si fa per dire. Ora ci sono le accuse inequivocabili da parte del PM di concussione e prostituzione minorile.
A proposito della concussione penso che sarebbe molto interessante indagare, e certo i magistrati lo faranno, su chi aveva dato il numero di telefono di Berlusconi alla brasiliana Michelle, affinché potesse telefonare direttamente al Presidente del Consiglio. Michelle nell’intervista pubblicata in televisione dice che un amico le diede il numero di telefono, ma mi sono sempre chiesto chi era questa persona di sesso maschile in confidenza con Berlusconi più delle stesse ragazze.
Si dovrebbe sapere. Se dessimo una lettura diversa dell’evento e cioè che un uomo capace di esercitare una grande influenza su Berlusconi chiama la brasiliana e le ordina di telefonargli subito e dirgli da parte sua che Ruby, quella ragazza conosciuta ad Arcore, va liberata immediatamente dal fermo in questura, in qualunque modo, beh, questo mi sembrerebbe un po’ più da brivido perché in tal caso Silvio Berlusconi sarebbe stato spinto non dal buon cuore o dal ricordo delle notti d’amore che potrebbero non esserci state o dalla situazione tragica della ragazza, ma dalla volontà di un uomo capace di muovere le azioni del Capo del Governo, che, fra un aereo e l’altro, poco prima di mezzanotte, telefona da Parigi alla Questura di Milano per mettere subito a posto le cose.
Altrimenti si poteva anche aspettare la mattina dopo e fare le cose con calma.
Dunque se gli avvocati difensori affermano che il premier non può essere tacciato di prostituzione minorile perché non c’erano stati rapporti sessuali fra Ruby e S.B. devono anche spiegare qual è la molla potente che ha fatto esercitare tutto il suo ascendente verso la Questura a favore di Ruby. Altrimenti dovranno accettare la tesi dei rapporti sessuali che ha spinto il buon cuore del Presidente a intervenire e sminuire così il reato di concussione, sostenendo magari che era minorenne a sua insaputa in quanto il Berlusconi non lo sapeva.
Comunque credo che l’identità dell’uomo che aveva il numero di telefono segreto di Berlusconi andrebbe accertata.
Le prime reazioni dei difensori sono state che si tratta di un’ingerenza indebita nella vita privata del Presidente del Consiglio. Sottovalutano l’ingerenza indebita del privato Silvio Berlusconi nella vita pubblica dello Stato.
Nessun commento:
Posta un commento