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sabato 18 dicembre 2010

Piccole manovre pre-elettorali


Comincio ad arrabbiarmi. Mi sveglio stamattina e vedo che Bersani ha risposto a Di Pietro con una proposta del tutto contraria. Di Pietro aveva lanciato la proposta di un matrimonio con Vendola e Bersani. Viceversa Bersani va in cerca del centro Casini-Fini-Rutelli ecc. (pare che ci sia anche un nome per loro, Il Polo della Nazione).
Che ci azzecca il PD con loro? Niente. Recita una pubblicità: --che cosa vuoi sapere? Niente, lo prendo-. Se la manovra andasse in porto non riesco a capire se è il PD che vuole annettersi Futuro e Libertà o se è il Polo della Nazione che dovrebbe annettere il PD.
Quel che mi fa arrabbiare è non trovare alcuna logica in queste manovre, da qualunque punto di vista vogliamo guardare le cose. Non si sa chi prende e chi viene preso.
Già l’unione Fini Casini rappresenta un ibrido storico.
Fini ha quelle belle posizioni laiche, basilari per sviluppare i temi della bioetica, della regolamentazione delle coppie di fatto, dell’integrazione degli immigrati, temi che erano mal digeriti dal PdL e figuriamoci dall’UDC!
Casini ha quelle belle posizioni lineari, immutate da tanti anni, di rispetto delle posizioni della Chiesa di rifiuto assoluto di tutte le posizioni che si rifanno alle battaglie in difesa dei diritti umani fatte dai Radicali, come si conciliano con FLI? Non si sa. E poi mi chiedo se veramente Bersani immagina che Fini può accettare un alleanza con il PD.
E’ vero che Fini non è più l’erede  di un orgoglio fascista, così come lo  è La Russa che è rimasto nel PdL, ma pensare che Fini voglia definitivamente autodistruggersi, subendo l’ulteriore perdita di altri amici di Futuro e libertà che rientrerebbero sotto l’antico ombrello  pre-Bastia mi sembra eccessivo. L’iniziativa ultima di Bersani sembra piuttosto un mezzo nuovo messo in campo per l’autodistruzione. Se la parte che si sente ancora vicina agli eredi del PC preferisce allearsi con Vendola e Di Pietro, ci sarà un’altra parte bersaniana che attirerà l’area cattolica o di quelli che molto tempo fa si dicevano catto-comunisti e sarà disponibile a unirsi all’area del nuovo Polo, a patto che Fini smetta di sostenere di essere la destra europea che mancava in Italia.
Forse ci sarà ancora qualche passaggio dal PD al PdL.
Insomma Fini, dovunque vada, fa la parte del terzo incomodo e comunque la strategia ultima di Bersani è una strategia che spacca il PD piuttosto che  unificare il centro-sinistra.
Oltretutto pare che a Bersani non vada più bene mettere il nome del futuro Presidente vicino al simbolo in caso di nuove elezioni, quindi mi chiedo chi dovrebbe essere a cambiare la legge elettorale se la maggioranza non ci pensa neanche lontanamente?
Pertanto questo è tutto un mondo dei sogni.
Il mondo della realtà è oggi la Lega Nord e Berlusconi Presidente. E’ con questa realtà che l’opposizione deve fare i suoi conti, e le divisioni, incertezze, cambio di tatticismi, giovano solo alla parte dominante, che mira a diventare l’unico polo possibile e a perpetuarsi nel prossimo futuro. Arrivare a nuove elezioni significherà solo regalare altri cinque anni di governo a Berlusconi e al berlusconismo.
C’era una volta il sogno di una vera democrazia...
  

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