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venerdì 3 dicembre 2010

Il processo breve: una porcheria dimenticata.





ROMA - L'ultima versione del ddl approvato dal Senato 1 e che ora passerà all'esame di Montecitorio prevede che la nuova norma sul processo breve si applichi a tutti i reati ma con diverse scansioni temporali, fino a un massimo di 6,5 anni per il primo grado per processi di mafia e terrorismo particolarmente complessi e con un elevato numero di imputati. Eliminate le esclusioni oggettive e soggettive dalla norma, e tutti i processi per reati commessi prima del 2 maggio 2006 e puniti con pena pecuniaria o fino ai 10 anni di reclusione che non siano arrivati a conclusione del primo grado verranno di fatto chiusi senza sentenza.

Processi estinti. La norma transitoria di applicazione del ddl stabilisce che il limite temporale di durata interviene per tutti quei processi in corso alla data di entrata in vigore della legge relativa ai reati coperti dall'indulto puniti con pena pecuniara o detentiva inferiore ai 10 anni. In questo caso, il giudice applica la norma e pronuncia il non doversi procedere per estinzione del processo se sono decorsi 2 anni da quando il pm ha avviato l'azione penale e se non è stato definito ancora il primo grado di giudizio. Con questa norma, quindi, lo stralcio del processo Mills che vede imputato Berlusconi verrebbe immediatamente chiuso.


Di PIETRO: «Violata la costituzione». Lega: «Sì disincantato, non c'è urgenza»
Via libera della Camera al Lodo Alfano
D'Alema: «Berlusconi, fatti processare»
Il Guardasigilli: «Soddisfatti, il premier ha il diritto
di governare». Veltroni: «Legge ad personam»
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Il ministro Alfano durante il voto alla Camera (LaPresse)

ROMA - Via libera della Camera al lodo Alfano, il provvedimento sulle immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Il disegno di legge passa adesso al Senato, dove il voto è previsto prima della pausa estiva. A Montecitorio i sì sono stati 309, i no 236, gli astenuti 30 (il gruppo dell'Udc). Nessuna modifica rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri è stata apportata dalle commissioni. L'aula ha invece accolto un emendamento del Pd (l'Idv ha votato contro) che stabilisce che la sospensione dei processi non si applichi nel caso di successiva investitura in altra delle cariche o delle funzioni. Il Guardasigilli, Angelino Alfano, si è dichiarato subito «molto soddisfatto» dall'esito del voto. «Silvio Berlusconi, dopo aver brillantemente vinto le elezioni, merita di governare serenamente questo Paese - ha spiegato il ministro della Giustizia - e il Paese ha bisogno di essere governato».


venerdì 16 aprile 2010

http://www.trereferendum.it/legittimo-impedimento

Legittimo impedimento

Leggi il quesito referendario sul legittimo impedimento, così come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

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Leggi il testo della legge n. 51/10 del 7 aprile 2010, GU n. 81 del 8 aprile 2010:  Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza
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Dicono che con il legittimo impedimento il governo potrà affrontare sereno le riforme.
Ma le uniche riforme che interessano a Berlusconi sono la reintroduzione dell’immunità parlamentare e l’impunità per i reati di cui è accusato.
Dicono che con il legittimo impedimento si assicura la governabilità del Paese.
Ma gli altri impegni mondani che Berlusconi prende non gli impediscono di governare, come mai i processi si?
Dicono che non si tratta di un’altra legge ad personam.
Mentono. I processi Mills e Mediaset di Berlusconi sono sospesi, così come gli altri che arriveranno.
Dicono che rimarrà in vigore solo 18 mesi.
Non è vero. Sarà prorogato fino a quando non cambieranno la Costituzione per assicurarsi l’impunità.
Ti dicono che la magistratura rimarrà un potere indipendente dello Stato.
Ma il magistrato non ha più la possibilità di processare i ministri anche se commettono reato.
Dicono che siamo tutti uguali di fronte alla legge, secondo l’art. 3 della Costituzione.
Ma non è così, per il presidente del consiglio e i suoi ministri non valgono più le stesse regole che per gli altri. Per loro il magistrato può solo rimandare alle calende greche l’udienza.
Ho riportato quanto sopra per ricordare a chi fa interminabili accuse di tradimento a Fini e continua a protestare tutte le cose buone fatte da questo governo , che la cosa buona si riduce all’unico importante argomento della tenuta dei conti. Argomento vitale e importante, ma che solo Tremonti ha saputo portare avanti e in qualche caso “nonostante Berlusconi”.  Per il resto tutte le energie non solo del premier ma anche della maggioranza e dell’opposizione nel suo diverso ruolo, sono state dedicate per mesi e mesi a cercare (e a combattere) un escamotage per immunizzare Silvio Berlusconi dai processi e in particolare dal  processo Mills che lui temeva in particolar modo. E a ragione visto che la sentenza in appello del processo che vede imputato Dell’Utri vede quest’ultimo mediatore fra Berlusconi e mafia nel periodo antecedente l’impegno di governo, con pagamento di ingenti somme da parte dell’imprenditore verso la mafia che altrimenti rischiava di sequestrare o lui o qualcuno della sua famiglia. Ultimamente seguendo i dibattiti in TV mi meraviglia il fatto che i finiani non pongano mai l’accento su queste cose che pure secondo me hanno avuto un ruolo importante nella decisione di staccarsi dalla maggioranza. Dopo aver agevolato il premier in questi arzigogoli, sostenendolo in votazioni fatte in seno al PDL, in quanto queste leggi protettive avrebbero dovuto dare al premier finalmente la tranquillità per poter governare il Paese e fare le promesse riforme, quando la misura era piena e la connivenza cominciava ad essere vergognosa, qualcuno con Fini ha detto basta, non ci possiamo stare a dire sempre si. Berlusconi da cattivo politico quale è sempre stato non ha lasciato alcun spiraglio al compromesso, si è comportato da capo d’azienda e ha liquidato i “dipendenti” traditori. Uno dei punti nevralgici in cui la connivenza sarebbe stata vergognosa era il processo breve, già votato alla Camera. Fini diceva: lo votiamo a patto di togliere la norma transitoria che rende la legge retroattiva, altrimenti migliaia di processi vanno cancellati per cancellarne solo uno che è quello che interessa Berlusconi. Così il processo breve che era sostenuto come essenziale per rinnovare i percorsi della giustizia e fare il bene del popolo italiano, visto che la norma transitoria sarebbe stata esclusa, perse tutto l’interesse e tutte le energie non solo politiche ma anche del mondo giudiziario risultarono spese per niente, perché tanto il processo breve non interessa più a nessuno, è là che langue in un cassetto.
In Italia gli eventi si succedono rapidamente e gli ultimi cancellano i precedenti. Oggi si parla solo di Wikileaks e delle rivelazioni più o meno sensate che ne escono. Un Berlusconi malato, stanco per le orge notturne, con amicizie particolari pericolose e dubbi sull’onestà degli accordi del premier con Putin che a capo di uno stato mafia coinvolgerebbe l’Italia in  operazioni ignote, sulla base di accordi personali.
Non sappiamo quali saranno i prossimi argomenti che faranno cadere nel dimenticatoio anche queste ultime…novità.
Sappiamo che l’Italia è malata, offesa da cento ferite, l’Italia è stanca, a fare da pubblico inerme davanti a un palcoscenico sempre in movimento e sempre più inquietante. Abbiamo pagato il biglietto nel 2008, e ora dobbiamo resistere fino alla fine per assistere a buffonate che non ci fanno più divertire. Non se ne può più, saliamo sul palcoscenico e facciamoli neri!

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