Per tracciare un quadro della situazione politica italiana non ci vuole un architetto , ma un pittore impressionista. Tutti i partiti stanno perdendo la loro tradizionale colorazione e si vanno sfumando in pennellate che lasciano intuire il nulla piuttosto che delineare forti prese di posizioni.
E’ il tramonto dei partiti che fino a poco tempo fa supportavano la politica. Oggi la politica è supportata piuttosto da professionisti che fanno il bla bla bla in TV. Politici e giornalisti si confondono in uno scontro arido, ripetitivo e poco convinto piuttosto che poco convincente dove ognuno recita la parte che gli tocca, salvo qualche moto di ribellione del tipo della Prestigiacomo che oggi lascia il PDL ed entra nel Gruppo misto, non potendo più sopportare il suo capogruppo.
Barbara Berlusconi apostrofa Mara Carfagna non so con quale autorità, forse quella del cognome che porta, di un padre che afferma di voler far vergognare i PM nel caso la Consulta dia esito negativo alla legge sul legittimo impedimento.
Di Pietro oltre che perdere i pezzi non si identifica più con l’esclusiva dei valori proclamati in IDV ma vuole affermare un programma del fare da attuarsi con Sinistra, Ecologia e Libertà.
Ma Niki Vendola considera la SEA come un qualcosa che dovrà sciogliersi, anzi lui ha detto annullarsi, in un sogno più grande.
E il PD? Lo zoccolo duro è diventato una morbida ciabatta da condividere possibilmente con la nuova Destra di Fini. C’è qualcosa che li unisce più che le antiche differenze dei rispettivi partiti. Ed è proprio la svalutazione dei partiti nella loro vecchia accezione dalemiana…Ci rimane la Lega. Che appunto non è un partito, ma è nato al di là dei partiti in modo che comunisti, socialisti, democristiani e liberali trovarono una nuova fede nel federalismo. E si sono uniti in questa fede e nel suo profeta Bossi. La Lega nord è quella che più di tutti gli altri sembra un partito, ma un partito vero, che non accusa cedimenti o cambiamenti. Certamente Bossi farà del suo meglio per mantenere in piedi il Governo finché la Commissione parlamentare non avrà votato gli ultimi decreti attuativi, il che avverrà in maggio. Dopo di allora anche la Lega evidenzierà dei cambiamenti, e porrà in campo qualche nuovo obbiettivo. L’alleato Berlusconi non sarà più indispensabile e tutto potrà essere trattato in vista di nuove elezioni. Chi vivrà vedrà, salvo sorprese imprevedibili!
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