Ieri in prima pagina di Libero sono apparse le foto dei 45 finiani “traditori” con relativo indirizzo email per consentire facilmente ai lettori/elettori di scrivere lettere di riprovazione e vergogna. In tutti i telegiornali teleguidati da Berlusconi si esibiscono interviste fatte a persone che sistematicamente tutti stigmatizzano l’irresponsabilità dei finiani e il loro tradimento nel voler sovvertire questo Governo che è assolutamente necessario per il bene dell’Italia , visto il grave momento economico che attraversiamo.
Berlusconi li accusa di essere passati dalla parte del nemico e cioè della sinistra che farebbe rientrare clandestini a gogo. (Sappiamo ormai tutti che gli accordi con la Libia hanno fermato un 10% degli ingressi che comunque hanno preso altra via. Non è che magicamente il flusso verso l’Italia sia stato bloccato, è stato bloccato il flusso verso Lampedusa).
E’ inutile dire quanto appare artificiale e fastidioso ostentare questa comune vox populi quando è evidente che sono setacciate solo le risposte in linea con il potere.
La mia difesa di questa piccola parte di parlamentari non è dovuta a un mio parteggiare per Fini, ma al riconoscere che soltanto questi 45 hanno avuto il coraggio di fare quel che avrebbero voluto fare PD e IDV che però non avevano i numeri per farlo, cioè mettere in minoranza Berlusconi e tutti i suoi conflitti d'interesse.
Il grande argomento del PdL per il quale si stanno stracciando le vesti è: gli elettori hanno votato Berlusconi e quindi devono tenerselo per 5 anni. Ma scusate, ci dovrà essere pure una possibilità di correggere il tiro se i risultati non corrispondono all’attesa!
Giusto per fare un esempio cretino se Mussolini fosse stato eletto democraticamente nel ‘38, avrebbe avuto il diritto di governare fino al ‘43 senza che alcuno potesse frapporre ostacoli? Evidentemente no, perché le decisioni da lui prese hanno portato l’Italia sull’orlo del baratro. Sarebbe stato necessario un correttivo per raddrizzare la barra. Purtroppo questo correttivo non era possibile, dato che la sua era una dittatura e faceva credere al popolo quel che lui voleva, e cioè che si andava incontro a una grande vittoria, purché tutti osservassero con fede queste tre parole: credere , obbedire, combattere.
Nel nostro caso il Cavaliere non è un dittatore, ma il Capo di un Governo democratico basato sulla Costituzione che mai come in questo momento è stata attuale e preziosa.
La repubblica, anche se seconda, non è una repubblica presidenziale e non risulta che il popolo italiano abbia voluto Berlusconi piuttosto che il PdL. Secondo me la maggioranza ha voluto il PdL accettando la proposta di un nome come Presidente del Consiglio, e non ha voluto Berlusconi Presidente accettando che facesse parte del PdL...
Se una parte del PdL si è ribellata, questa parte rappresenta una parte degli elettori del PdL che non si riconoscono più in Silvio Berlusconi e quindi quello che avviene a livello parlamentare rispecchia quel che è il sentire degli elettori.
Se la legge elettorale predisponesse due schede: una per il partito e una per il Presidente, sono certo che i numeri non sarebbero uguali.
In definitiva la nostra democrazia oggi è in questi termini:
-votiamo per un polo dove uno o più partiti formano una coalizione che è come un pacchetto tutto incluso e cioè include il nome del Presidente del Consiglio, quindi in realtà non scegliamo il Capo del Governo,
-non abbiamo scelta per quanto riguarda preferenza di parlamentari, ci pensa il partito a elezioni avvenute a scegliere secondo preferenze ignote ai cittadini,
-tutti gli incarichi conseguenti: ministeri, segretari, sottosegretari, naturalmente sono il risultato della volontà del Capo del Governo, come previsto dalla Costituzione, che però non prevede la forzatura di un Capo del Governo già deciso, il Capo dello Stato deve solo confermare una decisione già presa.
Una volta espresso il voto, non possiamo cambiare più niente, l’unica possibilità è che passati cinque anni di legislatura si possa tornare alle elezioni, dove, non essendo cambiato niente, ci ritroveremo le stesse scelte e lo stesso uomo che fa parte del tutto incluso.
Nel frattempo si saranno ristretti i canali di informazioni, orientati a farci credere quel che il potere vuol farci credere, la propaganda avrà generato nuovi fantomatici rischi per cui la salvezza sta nella conferma del precedente potere, e molti cadranno in queste trappole abilmente tese.
Questo è il tradimento della Costituzione e del Popolo Italiano, altro che tradimento quello dei finiani!
A questo punto solo una risata ci può liberare dalla minaccia, una grande risata che vada da Lampedusa all’Alto Adige e a cui potrebbero unirsi anche gli amici della Lega. Un federalismo confortato da un solido supporto nella Costituzione, sarebbe sicuramente più valido, durevole e produttivo di un federalismo fai da te.
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