Se Berlusconi avesse usato un’altra strategia elettorale.
Proviamo a ricorrere alle nostre migliori possibili capacità
visionarie e immaginiamo un Silvio Berlusconi che non fa cadere il governo
Monti dopo 13 mesi, ma continua ad accompagnarlo per la fine naturale della
legislatura.
Le elezioni sono indette per marzo e Berlusconi si fa vanto
di aver determinato l’avvio del governo tecnico e di averlo sostenuto per tirar
fuori l’Italia dal baratro in cui l’aveva confinata la crisi internazionale. Encomia
il prof. Monti per l’ottimo lavoro svolto e condivide con il resto
dell’Europa e con Obama la fiducia di una Italia che riprende vittoriosamente il
cammino sotto la sua guida che riprende con immutato senso di responsabilità.
Prenderà
infatti come riferimento programmatico l’agenda del prof. Monti e incurante delle
lamentele della sinistra che non vuole proseguire un cammino di sacrifici, promette
una graduale ripresa e un alleggerimento delle condizioni onerose inflitte alla
popolazione, promettendo una ripresa nel mercato del lavoro simile a quella che
già si manifesta negli USA.
Accetta il fatto che Monti senta la spinta di entrare in
politica e promette collaborazione con la sua lista civica, abbandonando
definitivamente le urgenze della lega.
Anzi ha buon gioco a imputare a quest’ultima il mancato
raggiungimento di alcuni obbiettivi nell’ultima legislatura. Il movimento di
Grillo sarebbe molto più contenuto e ci sarebbero meno partiti più o meno
stravaganti.
Credo che se così fosse, NON potremmo scrollarci di dosso
Berlusconi/Alfano per i prossimi cinque anni, rinnovamento addio, porcellum
apparentemente variato ma non
sostanzialmente, tutti i giochi rimandati al 2018.
Per fortuna S.B. è molto diverso, condanna Monti, la magistratura, i comunisti, mette in imbarazzo
le donne, depreca i 13 mesi di Monti assumendosi il mea culpa per aver sbagliato
e aver rischiato il golpe. E poi fa una quantità di promesse irrealizzabili, si contraddice, si
fa deprecare dagli altri stati europei, trasmette solo odio e distruttività.
Per fortuna! Perché in questo modo ce lo toglieremo dalla
scena politica e potremo andare avanti fra mille casini, ma anche con la speranza
di una svolta che ci faccia respirare più democrazia e più giustizia.
Nessun commento:
Posta un commento