Questo blog di opinione politica si basa su fatti visti nei TG e letti sui giornali, al di fuori di posizioni di parte, tendente a individuare i significati di ciò che accade alla luce di un percorso democratico e costituzionale.
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martedì 5 febbraio 2013
Perché non abbassiamo la spesa pubblica?
Lo stesso Berlusconi ha affermato in occasione della sua proposta choc che i costi per far funzionare la macchina dello stato in Italia sono altissimi, addirittura un terzo in più di altri paesi. E perché in 8 anni non ci ha lavorato, anzi questi costi sono aumentati nel corso delle sue legislature? Quanto si potrebbe fare risparmiando anche soltanto 200 miliardi su 850 miliardi di uscite annuali, senza ricorrere a sottili alchimie di tassazione o ad uno sconcertante condono fiscale!
Di questo non solo Berlusconi ne parla come fosse colpa degli altri dimenticando che non è un esordiente, ma nessuno comunque presenta un piano ragionato di rientro per evitare gli sprechi e dare nuovo ossigeno all'economia. Ma anche per diminuire il debito pubblico e i conseguenti interessi.
Per quanto attiene alla sanità, che è la più grossa voce di uscita credo, si potrebbe risparmiare moltissimo senza diminuire la qualità del servizio, anzi migliorandola (e ce n'è bisogno). Basterebbe andare a fondo di ogni voce di spesa ed eliminare tante visite, analisi e interventi che non servono al malato, ma servono alla struttura per dimostrare che c'è una grande richiesta di servigi e non si può tagliare nulla.
E che c'entra questo con la salvaguardia della salute? Centra solo col fatto che molti ospedali piccoli per paura di essere ridimensionati o tagliati aumentano le prestazioni per garantirsi la sopravvivenza. E la spesa invece di diminuire aumenta senza alcun beneficio per la salute. Un piano di riduzione della spesa pubblica sarebbe una vera proposta choc, ma nessuno si fa avanti! Neppure Monti che ha cominciato ad andar giù morbido, visto che la gente crede più volentieri ai miracoli infondati che alla realtà, ritiene di poterla fare.
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