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venerdì 5 aprile 2013

La confusione di Onida



Ecco che a complicare il garbuglio della politica italiana esce il caso Onida. Un imitatore della zanzara imitando la voce di Margherita Hack telefonava al ‘saggio’ Onida chiedendogli se a parer suo la scelta del Presidente della Repubblica di nominare i dieci saggi si dimostrava efficace. Come è noto lui dimostrava perplessità e in più diceva che Berlusconi cerca protezione nell'elezione di un Capo dello Stato che non sia di sinistra.
A me pare che scusarsi con il Capo dello Stato,  offrire le dimissioni non irrevocabili a Napolitano, scusarsi anche con Berlusconi non sia stato il massimo per lui. Addirittura è andato a considerare che quello della zanzara è un reato per i vari motivi che lui conosce bene essendo stato Presidente della Corte Costituzionale.
A me pare che gli scherzi della zanzara non possono essere qualificati come reati, ma come pungoli per far affiorare meglio la verità di quel che alcune persone pensano. 
E poi secondo me, Onida si è perso un’ottima occasione per dimostrare la propria coerenza.
Se avesse confermato di pensare quel che ha detto e avesse dato dimissioni irrevocabili a Napolitano dall'incarico di ‘saggio’ ci avrebbe guadagnato addirittura anche come possibile candidato al Colle.
E in più avrebbe contribuito a sbloccare la situazione nella quale lo stesso Presidente della Repubblica è rimasto incastrato.
E poi perché scusarsi con Berlusconi? Cosa c’era di infamante in un affermazione che Berlusconi stesso potrebbe confermare?

domenica 31 marzo 2013

Col Movimento Cinque Stelle per realizzare una vera democrazia parlamentare.



Oggi, giorno di Pasqua 2013, superando qualche dubbio che ancora mi lasciava nell'indecisione  ho fatto la scelta di iscrivermi al M5S. E’ proprio il mio amore per la Costituzione più bella del mondo, la mia adesione piena ai princìpi della democrazia parlamentare, la voglia di veder realizzato nel mio Paese un programma di   libertà e progresso veri, un potere espressione della sovranità popolare e non di un assetto dittatoriale di cui non ho perso la memoria avendo vissuto da bambino gli ultimi anni del fascismo e avendo ancora nelle orecchie la voce del dittatore che risuonava continuamente nelle trasmissioni EIAR alla radio, e sotto l’aspetto suadente di una Italia vittoriosa e gloriosa, portava tutto il popolo verso una catastrofica fine.
Il potere cieco ha cambiato volto nel tempo , fino a strutturarsi in una dittatura di partiti apparentemente contrapposti , ma in realtà occultamente alleati per gli interessi personali e spesso per sottrarre risorse a cittadini onesti ed ignari che continuano a votare credendo di cambiare le cose verso il meglio, ma che in realtà fanno il gioco dei nuovi dittatori che neanche più in nome di ideali illusori, ma in funzione di mazzette spesso milionarie , sacrificano la buona fede di chi lavora in perdita portandoli verso il peggio.
Un’eccezione è data da uno che non sembra cercare mazzette come molti dei suoi amici, ma salvacondotti per il rischio costante di essere ammanettato e arrestato, o essere costretto ad allontanarsi dai suoi interessi e ‘fare la fine di Craxi’ come lui stesso dice e ha detto anche recentemente.
Uno che comunque fa le leggi per proprio uso e consumo e odia i giudici che definisce politicizzati, e cancro della democrazia,  e che crea nel Paese uno squilibrio per cui coloro che hanno il sacrosanto compito di garantire la legalità, sono posti in una bieca ottica di cattivi che pretendono di fare il golpe e prendere  il potere.
Questa eccezione è un grave impedimento al normale decorso della democrazia, anche in quella forma rattrappita che si è delineata in questi ultimi tempi, per cui non è così importante punirlo, quanto far sì che scompaia definitivamente dalla scena politica di questo paese, e che lasci libero il campo al ‘nuovo che avanza’, che certo non è lui!
Tornando alla mia speranza (il M5S), mi rendo conto che il compito è molto difficile, ma non è impossibile se continuiamo a porci come protagonisti del cambiamento senza aspettare che qualcuno ce lo regali dall’alto, e contribuiamo con le nostre idee di cambiamento a ragionare con Beppe Grillo di tutto ciò che possiamo e vogliamo fare.
Se da martedì prossimo ci saranno 10 badanti per supportare la vecchia ‘democrazia’, oggi ci sono  
otto milioni di badanti o forse più per accompagnare il cambiamento verso una democrazia che sia parlamentare, diretta e costituzionale.
Non lasciatevi rubare la speranza , dice il papa, parole sante!

venerdì 8 marzo 2013

Elezioni ad personam



Eccoci qua! Ancora una volta siamo chiamati a mettere da parte i problemi del paese e a dare la priorità alla difesa di un uomo solo e triste che, sentendosi giudicato ingiustamente dalla magistratura, vuole nuove elezioni.
E possiamo giurarci che farà tutto quanto è in suo potere per ottenerle. Ancora una volta in primo piano i suoi interessi privati, se non può fare leggi ad personam cercherà di fare elezioni ad personam.
Con la speranza che ha di suscitare un vento di indignazione che gli consenta di vincere e di fare delle leggi toste contro i giudici, da lui classificati come nemici della Repubblica e cancro della democrazia (quale?).
Le sofferenze degli italiani, il lavoro che manca, le imprese che chiudono, la gente che si  suicida, tutto passa in secondo piano davanti alla sete di vendetta contro i giudici che sarebbero rei di aderire al PD e di far emergere la vittoria di questo partito attraverso gli intrighi della magistratura.
La confusione mentale degli esponenti del PDL emerge sovrana, mentre Grillo cerca di introdurre un concetto pulito di democrazia e il PD cerca di superare vecchi errori strategici che ne frenano la vittoria. Il PDL che fino a ieri perorava un governo di larghe intese, ora, per le vicissitudini dell’ ex-premier, vuole rigiocarsi una rivincita che costerebbe moltissimo agli italiani.
Costerebbe non solo in termini di spese elettorali, ma anche in termini di  freno alle energie pulite che stanno emergendo dal popolo, attraverso il M5S e la parte di PD che sta lavorando per un rinnovamento radicale della sinistra italiana.
Mi auguro che tutte le forze in campo facciano il possibile per evitare nuove elezioni che, senza passare per una nuova legge elettorale, non farebbero che riaffermare la confusione che stiamo vivendo. 

mercoledì 6 marzo 2013

Grillo e il passato



L’addebito più grande che faccio a Berlusconi non si riferisce a quel che  ha fatto di sbagliato, ma molto di più a quel che avrebbe potuto fare e non ha fatto.
Aveva in mano una maggioranza straordinaria, avrebbe potuto occuparsi con lungimiranza dei problemi che avanzavano sempre più velocemente nel Paese e prendere provvedimenti per tempo, dando una prova di essere al di fuori del teatrino della politica, come spesso diceva, e far approvare tutti quei provvedimenti che oltre a giovare al popolo italiano avrebbero giovato anche al suo buon nome senza neanche danneggiare i suoi interessi personali, che il popolo per lungo tempo gli ha perdonato.
Ora siamo nel 2013, anno in cui l’elettorato si è trovato con il culo per terra e milioni di voti sono mancati all'appello  decretando quasi la fine del suo infausto ventennio.
Ora c’è una forza nuova che è esplosa affossando i precedenti equilibri e portando una ventata di grande novità e dinamismo alla politica italiano: Il Movimento Cinque Stelle.
Grillo, a differenza di Berlusconi nel 94, non ha da difendersi da possibili processi di mani pulite, non ha problemi simili a quelli di Berlusconi che non sto a enumerare perché tutti già li conoscono.
Può impiegare la sua grande energia, cavalcare quest’onda che si è presentata come uno tsunami, per forza e per espansione, allo scopo di dare una scialuppa di salvataggio a tanta gente che oggi si accorge che fare politica non è dissertare nei talk show, ma difendersi da una prospettiva di suicidio collettivo. 
E’ un’impresa difficilissima perché anche le cose più semplici saranno ostacolate da quelli che hanno fatto del denaro facile e abbondante lo scopo principale della loro vita, e che non temono la vendetta divina per qualsiasi malvagità mettano in opera.
C’è bisogno quindi di un grande sostegno e che tutti coloro cui sta a cuore la dignità di tutti non facciano mancare l’adesione a tutte queste persone che con meravigliosa ingenuità si predispongono a fare dei veri miracoli capaci di dare un nuovo volto all'Italia.

domenica 3 marzo 2013

I morti viventi



Fino all'ultimo momento prima  di mettere una croce su un simbolo mi sono chiesto a  chi potevo dare la fiducia del voto e a chi potevo appellarmi per una speranza di cambiamento.
In particolare da quando ho iniziato a postare in questo blog ho cercato di condividere la mia insofferenza per la presenza in politica di Silvio Berlusconi che ho  visto sempre come una presenza anomala e tutt'altro che democratica, una presenza che non mi è mai parsa politica, ma piuttosto orientata a fare il meglio dei fatti suoi, fra i quali liberarsi dai processi in cui è sempre più avviluppato. 
Per questa insofferenza avrei votato per chiunque mi avesse dato il massimo delle garanzie di eliminare le leggi ad personam, varare una legge anticorruzione e una legge volta a regolare il conflitto d’interessi.
Ebbi vari ondeggiamenti fra Vendola, Ingroia, Bersani, (Monti non mi sembrava il tipo, nonostante ne avessi apprezzato la linea austera, sicura e rappresentativa che esibiva prima della campagna elettorale). 
Una volta in cabina mi ricordai che Bersani aveva proprio affermato che le prime cose che avrebbe fatto sarebbero state proprio quelle cui accennavo sopra, legge anticorruzione, regolazione del conflitto d'interessi, eliminazione delle leggi ad personam, e pensai che per battere Berlusconi era necessario far convergere i voti su un solo competitor che avesse le caratteristiche necessarie per farlo.
Perché avevo escluso Grillo? Perché quando lo sentii dire che si devono abolire i sindacati lo cancellai dalla mia prospettiva e non lo presi più in considerazione. 
Quindi il mio voto anche se non pienamente convinto, per una mancanza di trasparenza che caratterizzava e caratterizza il PD, andò direttamente a Bersani.
Errore che non ripeterò mai; una volta arrivati i risultati sono emersi tutti gli errori di Bersani, primo fra tutti, quando Berlusconi insisteva sul concetto che PD=comunisti, non andava presa l’affermazione come una battuta , ma andava spiegato riga per riga alla gente che fra il PD e il vecchio comunismo c’è una differenza abissale, che il PD è una sinistra nuova moderna che si può paragonare al sentiment di Obama e non certo di Lenin. Queste cose ovvie andavano ridette perché per molti anziani fa presa il concetto che bisogna combattere il comunismo votando l’altra parte che oggi non è più la DC ma è il PDL. Ridicolo? Si ma terribilmente reale.
Questa paura del comunismo c’è ancora e Bersani ricordo di averlo sentito una volta sola a inizio della campagna elettorale: ‘noi non siamo comunisti’, poi qualcuno deve averlo silenziato perché non l’ha più detto.
E adesso ci accorgiamo che il PD ha tante anime, oggi parlano D’Alema, Cofferati, Veltroni e quant'altro e colui che forse aveva i numeri per ricreare un’anima unita e rinnovata nel PD (Prodi) pare che sia stato silenziato e messo fuori gioco da una manovra ignobile degli avversari.
Bersani parla a nome dei morti viventi che ho citato sopra (Pare che D’Alema accetterebbe un Presidente del Senato nel figuro Berlusconi) e... sfido che si becca del morto vivente da Grillo!
Poi ci sono i più giovani che non riescono a capire  cosa è questa storia del comunismo, né che importanza abbia (giustamente) e stufi dei partiti si coalizzano attorno a Grillo per risolvere i problemi  reali da cui siamo sempre più attanagliati.
I partiti sono stati previsti dalla Costituzione come strumento perché i cittadini possano raggrupparsi intorno a delle idee, mettersi in competizione democratica fra loro, e determinare attraverso il meccanismo delle maggioranze le linee della politica nazionale. Strumento. Non ricchi soggetti di potere come sono diventati negli anni che ci separano dalla stesura della Costituzione.
Un ulteriore aiuto  al buon senso costituzionale lo dà l’evoluzione tecnologica che rende più facile raccogliere il sentiment dei vari gruppi attraverso internet che ora sta dimostrando il grande potere comunicativo anche nella politica. Vari gruppi che la Costituzione chiama appunto partiti.
I vari partiti attuali deformati dall’abuso e dal discredito non hanno saputo guardare avanti e oggi vediamo l’alba di un unico partito, che è quello nel quale sfocerà il movimento m5s, che non solo si trova l’onere ovvio di governare, ma anche quello di tracciare una nuova strada per la realizzazione del percorso costituzionale che è  basato sulla democrazia e sul lavoro, nonché sul riappropriarsi della sovranità popolare ceduta per sfiducia, indifferenza, fatalismo.
Ci riuscirà? 
Riuscirà a esprimere la libertà di milioni di persone che lo hanno votato? 
Vediamo!


martedì 19 febbraio 2013

Un mezzo golpe dai giornalisti!



Ok, tutto sommato sono contento di questa campagna elettorale!
Infatti sono convinto che l’importante di queste elezioni sia battere Berlusconi e lasciare lo spazio agli altri partiti che sia di  destra che di sinistra non presentano anomalie e considerano positivo il fatto di vivere in un paese democratico.
Noto infatti con piacere (sic!) che l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si rivela sempre più per quello che è: anti democratico e anticostituzionale. 
Queste qualità le sta esplicitando sempre di più, per cui a nessuno di quelli che in passato lo votarono può sfuggire il fatto che la sua unica mira è vincere e accentrare potere nelle sue mani, senza regole, ma basandosi su quello che gli dice la testa.
Non gli basta più inveire sulla magistratura, che dice essere cancro della democrazia (già per questo dovrebbe essere spiazzato),  ora accusa i giornalisti di aver esercitato un mezzo golpe facendo credere all'opinione pubblica che l’Italia era sull'orlo del baratro, mentre invece veleggiava benissimo su mari tranquilli. 
Quindi contro la magistratura, contro i giornalisti, contro il Presidente della Repubblica, contro le lentezze del Parlamento, contro la Corte costituzionale, contro le televisioni, insomma dovrebbe comandare, più che governare, soltanto lui, e con questa strategia suicida dovrebbe poter vincere le elezioni? Non posso crederlo.
Mi aspetto che nessuno che in passato ha votato diversamente lo possa votare, e mi aspetto che chi in passato lo ha votato credendo alle sue menzogne ora faccia scelte diverse.                     
Credo che nessuna campagna elettorale del passato ci abbia immersi nella ricerca della verità e nella denuncia della menzogne come questa, e nonostante parte dell’elettorato si ritrae essendosi stufato di questa campagna fatta di accuse reciproche e di promesse infondate, un’altra parte prende coscienza della delicatezza del momento e si impegna nel miglior modo possibile per la speranza di raggiungere la meta di un governo che faccia dell’onestà e del lavoro la base per dare un nuovo volto all'Italia.
E che i giornalisti abbiano il massimo della libertà di stampa, sempre.



sabato 16 febbraio 2013

Se Berlusconi fosse diverso...



Se Berlusconi avesse usato un’altra strategia elettorale.
Proviamo a ricorrere alle nostre migliori possibili capacità visionarie e immaginiamo un Silvio Berlusconi che non fa cadere il governo Monti dopo 13 mesi, ma continua ad accompagnarlo per la fine naturale della legislatura.
Le elezioni sono indette per marzo e Berlusconi si fa vanto di aver determinato l’avvio del governo tecnico e di averlo sostenuto per tirar fuori l’Italia dal baratro in cui l’aveva confinata la crisi internazionale. Encomia il  prof. Monti  per l’ottimo lavoro svolto e condivide con il resto dell’Europa e con Obama la fiducia di una Italia che riprende vittoriosamente il cammino sotto la sua guida che riprende con immutato senso di responsabilità. 
Prenderà infatti come riferimento programmatico l’agenda del prof. Monti e incurante delle lamentele della sinistra che non vuole proseguire un cammino di sacrifici, promette una graduale ripresa e un alleggerimento delle condizioni onerose inflitte alla popolazione, promettendo una ripresa nel mercato del lavoro simile a quella che già si manifesta negli USA.
Accetta il fatto che Monti senta la spinta di entrare in politica e promette collaborazione con la sua lista civica, abbandonando definitivamente le urgenze della lega.
Anzi ha buon gioco a imputare a quest’ultima il mancato raggiungimento di alcuni obbiettivi nell’ultima legislatura. Il movimento di Grillo sarebbe molto più contenuto e ci sarebbero meno partiti più o meno stravaganti.

Credo che se così fosse, NON potremmo scrollarci di dosso Berlusconi/Alfano per i prossimi cinque anni, rinnovamento addio, porcellum apparentemente variato  ma non sostanzialmente, tutti i giochi rimandati al 2018.

Per fortuna S.B. è molto diverso, condanna Monti, la magistratura, i comunisti, mette in imbarazzo le donne, depreca i 13 mesi di Monti assumendosi il mea culpa per aver sbagliato e aver rischiato il golpe. E poi fa una quantità  di promesse irrealizzabili, si contraddice, si fa deprecare dagli altri stati europei, trasmette  solo odio e distruttività.
Per fortuna! Perché in questo modo ce lo toglieremo dalla scena politica e potremo andare avanti fra mille casini, ma anche con la speranza di una svolta che ci faccia respirare più democrazia e più giustizia.